“Gocce di pioggia” è il nuovo singolo di Paola Di Leo, un brano intimo e personale che parla di una storia d’amore finita e della rabbia e la frustrazione che ne derivano.
Scopriamo qualcosa in più su questa artista.
Come ti sei avvicinata al mondo della musica?
La musica è da sempre la mia più grande passione. Quando mia madre era incinta di me mi racconta sempre che mi faceva ascoltare Mozart. Poi crescendo mia madre mi ha indirizzata alla musica jazz, facendomi ascoltare Luis Armstrong, Etta James, Norah Jones, Billie Holiday ecc.
Mio padre invece mi ha dato un’educazione musicale più rock, facendomi ascoltare la musica di Steven Wilson, Joe Satriani, Dream Theater e molti altri. Ho chiesto la mia prima chitarra a Babbo Natale all’età di 7 anni e ho cominciato a studiare musica alle medie con il flauto traverso e leggendo musica classica. Poi ho preso lezioni di chitarra acustica, batteria e infine canto.
Mentre per il pianoforte sono autodidatta. Per me la musica è terapeutica e rappresenta il modo migliore per me per esprimermi. La musica è comunicazione e sentimento, pura emozione e liberazione.
Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
Sicuramente i grandi del passato per le melodie semplici e pop che rimangono in testa, come i Beatles, queens, Michael Jackson. Per l’arrangiamento mi ispiro alla musica pop R&B e mi piacciono molto anche le musiche lofi. Sono sempre alla ricerca di brani e suoni particolari che vorrei includere nei miei brani, ma adoro sempre mantenere degli strumenti “classici e autentici” quindi analogici, come chitarre elettriche alla John Mayer o un grand piano pulito.
Quanto è difficile emergere oggi nella musica?
Difficilissimo. Non c’è una formula magica o robe simili. Ci sono sicuramente tante strategie, ma per ogni artista funzionano soluzioni diverse per farsi notare. L’importante penso sia essere sempre se stessi e autentici e fare la musica che piace prima di tutto a se stessi. È fondamentale produrre musica di qualità e la comunicazione con il pubblico. Con tanto duro lavoro e passione, prima o poi i risultati arrivano e la propria arte emerge!
È uscito il tuo nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo?
“Gocce Di Pioggia” è molto esplosivo e potente come brano, sia per le parole che per l’arrangiamento, ma allo stesso tempo ha una tematica triste e malinconia. È un brano intimo e personale che parla di una storia d’amore finita e della rabbia e la frustrazione che ne derivano. Ho scritto questa canzone con un dolce arpeggio alla chitarra, ma il risultato della produzione è un arrangiamento esplosivo che mantiene però un mood triste e malinconico. Con “Gocce Di Pioggia” vorrei tramettere molta energia, un’energia legata però alla malinconia. In questa canzone cerco di canalizzare la mia tristezza e rabbia e trasformarla in qualcosa di creativo, è stato anche un processo catartico, spero quindi di regalare sensazioni simili a chi ascolta il brano. Il titolo l’ho scelto perché nella canzone conto letteralmente 10 gocce di pioggia, e le menziono anche all’inizio, cantando “gocce di gocce di gocce di pioggia, scendono scendono scendono a rotte, come se come se anche il cielo piangesse perché manchi tu.”
Quanto c’è di autobiografico nel brano?
È una canzone autobiografica come tutte quelle che scrivo. I miei brani sono molto personali. Gocce Di Pioggia è nata dalla mia esigenze di esprimermi durante un periodo triste e delicato per la mia esperienza personale legata alla fine di una mia relazione.
Quali saranno i tuoi prossimi passi discografici?
Gocce Di Pioggia e Momento Distratto sono solo i primi singoli del mio nuovo e primo EP italiano che si chiama “Sola, Ma Non in Solitudine”. I singoli preannunciano la tematica e lo stile dell’EP. La novità che vorrei condividere con voi è che nei prossimi mesi ho in programma di far uscire le restanti canzoni del progetto, quindi questo è solo l’inizio!