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Aspettando il mio San Marzano, l’importanza dell’acqua del Sarno

Grande successo e riscontro da parte degli operatori horeca e dell’informazione per “Aspettando il mio San Marzano”, l’evento organizzato da Solania con la collaborazione di Perrella Network, dedicato tutto al pomodoro dell’Agro Sarnese Nocerino, di cui entrambe le aziende sono leader nel settore, rispettivamente per la trasformazione e per la distribuzione.

Un ritorno a casa, in un certo senso, a Sarno, nel Parco Fluviale 5 Sensi di via Foce, lì dove le acque limpide dell’omonimo fiume fanno dimenticare decenni di polemiche e di cattiva reputazione per la salubrità del corso d’acqua.

La kermesse che celebra l’inizio della raccolta dei pomodori nei campi e della sua trasformazione è stata preceduta da visite guidate, prima in fabbrica e poi tra i filari, di ristoratori, chef e pizzaioli interessati al progetto Il Mio San Marzano.

Hanno partecipato, tra gli altri, Sasà Martucci della pizzeria di Caserta I Masanielli – Sasà Martucci e Diego Vitagliano di 10 Diego Vitagliano a Bagnoli, entrambi reduci dalla classifica di 50 Top Pizza 2023 (Vitagliano primo classificato per la sua pizzeria in ex aequo, Sasà Martucci invece sesto classificato).

A condurre la serata Veronica Maya, che ha realizzato il suo primo food luxury store dedicato al made in Italy enogastronomico, in cui spiccano anche le conserve di San Marzano Solania.

“Questo è un momento felice per l’enogastronomia campana e si rileva un trend assolutamente positivo che non va sprecato adesso, perché non ci sono più scuse dopo gli anni bui delle emergenze rifiuti e del covid”: è ciò che ha ricordato il giornalista del Mattino Luciano Pignataro.

Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere anche quest’anno sono stati ospiti d’onore della manifestazione in quanto curatori dell’influente e importante guida di settore, punto di riferimento per l’intero mondo della pizza, 50 Top Pizza, di cui Solania è sponsor.

Insieme a Vitagliano e Martucci c’erano anche Raffaele Bonetta e i pizzaioli di Accademia PizzaDoc con il loro presidente Antonio Giaccoli,  e quelli dell’AVPN, l’Associazione Verace Pizza Napoletana presieduta da Antonio Pace.

E poi ovviamente gli chef, con la guest star assoluta, la Stella Michelin Paolo Gramaglia del President di Pompei, e poi Giuseppe Daddio della scuola Dolce&Salato, Vincenzo Borrelli di Salotto Carnarius, Gerardo Figliolia dell’Osteria La Pignata di Bracigliano, Marco Iavazzo e lo chef “scellato” Antonio Peluso della Locanda del Baccalà a Marcianise.

“Il San Marzano è il re del pomodoro, elemento fondamentale della nostra cultura e tradizione, e celebrarlo qui, alle sorgenti di questo fiume tanto vituperato, è un fatto altamente iconico e simbolico”: sono le parole spese da Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno.

Hanno portato un saluto anche Antonio Crescenzo, presidente dell’Ente Parco regionale del bacino idrografico del fiume Sarno, Enzo Tropiano, direttore della Coldiretti Provincia di Salerno e l’assessore alle attività produttive del Comune di Sarno Francesco Squillante.

Il taglio della torta, preparata da Aniello Di Caprio e sormontata da un grappolo di San Marzano fresco, è stato affidato a Giuseppe Napoletano, patron di Solania, il quale non ha mancato di ricordare l’importanza del Sarno per l’economia dell’intero comprensorio. “Bisogna rifiutare quell’etichetta di fiume più inquinato d’Europa che per anni è stata data a questo corso acqueo.

Oggi non lo è più e la dimostrazione della sua salubrità viene proprio dallo specchio d’acqua limpido intorno al quale abbiamo dato vita a questa manifestazione – spiega Napoletano -. Un appuntamento fisso per gli amanti della buona cucina, per gli appassionati del San Marzano e per tutti i fedeli operatori del settore ristorativo che ci scelgono da anni come garanzia di qualità sul territorio”.

Napoletano non ha mancato di fare anche il punto sullo stato dell’agricoltura nei campi sarnesi: “Tra maggio e giugno le forti piogge primaverili hanno comportato una perdita della fioritura del 5-10%, ma negli ultimi 20-25 giorni, grazie al caldo, abbiamo recuperato e ci aspettiamo pertanto un’annata abbastanza regolare”.

 

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