Musica

Vocal Blue Trains presentano “Cry me a river” il nuovo singolo

I Vocal Blue Trains sono un gruppo vocale polifonico di 30 cantanti e musicisti, fondato e diretto da Alessandro Gerini, cantante, vocal coach e arrangiatore Italo-Polacco. Una realtà poliedrica che sposa l’impronta corale del gospel e della polifonia tradizionale con le moderne sonorità della musica elettronica e dell’ambient house. 

Abbiamo intervistato il gruppo per saperne di più su “Cry me a river” il nuovo singolo, disponibile in radio e in digitale.

Come vi siete avvicinati al mondo della musica?

Siamo cantanti provenienti da background musicali diversi ma che si sono trovati accumulati dalla curiosità e della volontà di sperimentare una dimensione di gruppo e di ricerca musicale.

Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il vostro percorso artistico?

Il nostro progetto trae ispirazione da mondi e stili musicali molto eterogenei, dalla tradizione corale di Palestrina, Monteverdi Bach e altri grandi maestri, ma anche da gruppi vocali più moderni come i King’s Singers, Vocal Line e Postyr Project. E poi ovviamente la contemporanea scena dell’indie rock elettronico, artisti come Bon Iver, Gambino, Alt J, Arctic Monkeys, Low sono sono alcuni dei nostri modelli di riferimento.

Quanto è difficile emergere oggi nella musica?

Più che di difficoltà nell’emergere parleremmo di difficoltà nel rimanere a galla. Purtroppo, specchio di questo momento storico anche in ambito musicale è un po’ la tendenza all’usa e getta, la soglia di attenzione dell’utente medio si è molto abbassata e la musica spesso viene decostituito a puro sottofondo attraverso le Playlist delle piattaforme streaming. Questo porta a scarso discernimento e ad un ascolto per così dire passivo e per un’artista, soprattutto emergente, diventa molto difficile far conoscere ed apprezzare la propria musica.

È uscito il vostro nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa vi ha spinto a scegliere questo titolo?

CRY ME A RIVER è stato l’ultimo singolo ad essere inserito nel disco, il più recente anche come arrangiamento (trattandosi di una cover) e scrittura. L’arrangiamento è stato scritto per 7 voci, accompagnato da strumenti elettronici ed in parte digitalizzato grazie alla tecnica del “cut up”, potremmo dire quindi che rappresenta molto bene quello che siamo attualmente, sia in termini di identità musicale che di immagine, in un certo senso è come se concludesse la prima parte di un percorso.

Quali saranno i vostri prossimi passi discografici?

Abbiamo una bella stagione di live alle porte e c’è anche un nuovo video in programma.

You may also like...