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Straid presenta “Riflesso”

“Riflesso” è il nuovo singolo di Straid, attualmente disponibile in radio e in digitale. La canzone mostra ancora una nuova sfumatura del cantautore fiorentino, non più fantasma, non più trasformista, ma un ragazzo che fa i conti con sé stesso in un brano fresco e sorridente con un messaggio molto diretto: la percezione che le persone hanno di noi non è una cosa che ci riguarda.

Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui. Buona lettura! 

Come ti sei avvicinato alla musica?

Il mio percorso inizia da piccolino grazie ai miei genitori.

Si è sempre respirato musica in casa mia, ricordo che con mio padre condividevamo quei pochi minuti che avevamo a disposizione la mattina prima di andare a scuola per ascoltare vinili e cd e lui si divertiva a farmi analizzare le canzoni. Da li è stato tutto naturale, ho iniziato a studiarla e piano piano a scrivere le mie prime canzoni. Con il tempo, alti e bassi di questo percorso mi hanno fatto bene e male allo stesso tempo, ma mi hanno aiutato a mettere in piedi questo progetto che mi ha ridato veramente la voglia di mettermi in gioco e credere nelle mie idee. Il resto si vedrà.

Quali sono i tuoi artisti preferiti e quale tipo di musica ascolti?

Nazionale ti direi Ligabue, anche se con la mia musica siamo lontani dal genere lui è sicuramente l’artista che mi ha coccolato per tutta la vita, il suo modo di scrivere nonostante la semplicità mi ha sempre portare a riflettere molto sulle cose e per me questo è importantissimo.

Internazionale se dovessi ristringere il campo, perché ho ascolti principalmente americani e inglesi, ti direi Muse, Kean e the Weeknd in questo momento.

Poi per me è una domanda molto difficile perché ascolto di tutto, difficile che mi focalizzi su un artista in particolare. 

Quanto è difficile emergere oggi nella musica?

Beh, vorrei dirti che non lo è per niente ma mentirei. Non so qual è la ricetta per emergere e ti dico la verità, non ci penso neanche più di tanto. Sono al 100% focalizzato nel creare un progetto credibile e nel riuscire ad essere trasparente nelle canzoni, far si che la gente si ritrovi e si affezioni alla mia musica. Se questa dovrà essere la mia vita solo il tempo ce lo dirà, sennò sarò in pace con me stesso nel sapere di aver dato tutto.

 È uscito il tuo nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo “Riflesso”?

“Riflesso” nasce per chiudere un cerchio, quello che abbiamo aperto con il mio primo EP “Fantasmi”, un mini disco in cui vengono analizzate le problematiche di un ragazzo a lasciarsi tutto alle spalle e con serie difficoltà ad affrontare la gente e tutto quello che prevede un rapporto. Riflesso è consapevolezza, è la forza di guardarsi allo specchio e convincersi una volta per tutte che conti solo tu in questo momento, che è necessario investire del tempo in se stessi perché stare bene è una priorità assoluta che ti aiuta di conseguenza a vivere meglio. Riflesso è la voglia di dimostrare di essere capaci a stare in piedi.

Riflesso era il titolo giusto per sottolineare l’impressione che la gente ha di noi. 

Quanto c’è di autobiografico nel brano?

100% autobiografico. Se c’è una cosa che ho sempre odiato è preoccuparsi troppo del giudizio altrui e purtroppo mi rendo conto che per troppo tempo ne ho sofferto. Adesso ci sto lavorando e sicuramente questa canzone mi ha aiutato. 

Quali saranno i tuoi prossimi passi discografici?

Penso che sarà un 2023 pieno di nuove canzoni, sto lavorando sodo per proporre nuove canzoni al più presto. Voglio fare all-in.

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