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Stefania Bonomi ci presenta il suo secondo romanzo Il pentagramma dell’anima

Dopo l’uscita del suo primo romanzo “Perché ti ho messo al mondo”, si prende una lunga pausa dalla scrittura, per dedicarsi a impegni imprenditoriali ma dopo sette anni pubblica la sua seconda opera “Il pentagramma dell’anima”.

Un romanzo intenso, che tocca temi ai quali nessuno può rimanere indifferente: la spiritualità, la famiglia e la musica.

E’ la storia di uno scrittore, (inspirato alla figura dell’amico Giorgio Faletti) che, terminato il suo tempo terreno, giunge in una nuova dimensione, dove deve seguire un percorso che lo porterà alla purificazione della sua anima.

Per questo ci sono missioni da compiere e queste missioni sono persone che sulla Terra stanno vivendo la vita con difficoltà e in maniera distruttiva.

Diversi personaggi di intersecano nella storia e danno vita a un’opera che parla di salvezza e di redenzione, grazie anche alla musica, elemento fondamentale in questo viaggio.

E’ un libro che parla di un percorso necessario in qualunque dimensione un personaggio sia, un percorso che porta a un cambiamento e a una purificazione salvifica.

Facciamo alcune domande all’autrice:

Le prime domande che non è possibile non fare è: Perché la figura di Leonardo è ispirata a Giorgio Faletti? Che legame c’era fra voi? E quanto di Giorgio c’è il Leonardo?

L’omaggio al ricordo di Giorgio Faletti non è stato studiato a tavolino nel momento in cui ho iniziato a scrivere il romanzo. Premetto che Giorgio è stato un caro amico con cui ho passato momenti indimenticabili della mia vita. Ci ha legato una forte amicizia proprio negli anni in cui era stato in parte dimenticato dal pubblico televisivo e si stava affacciando a quello musicale. Nella stesura della narrazione, Leonardo Alfieri, il personaggio principale (che parla in prima persona) si è materializzato nella mia creatività con l’immagine di Giorgio, raccontandomi chi era ed il suo percorso di vita. E’ stato in quel momento che ho capito che nel romanzo era arrivato proprio lui: l’amico Giorgio Faletti mancato il 4 luglio del 2014.

Gli altri personaggi Maria Sole, Lucas, Amanda, soni ispirati a persone reali che conosci o sono solo frutto della fantasia?

Amanda, che nella narrazione è la guida spirituale di Leonardo Alfieri, è ispirato ad una giovane ragazza mancata nel 2015 a causa di una serie malattia. Anche lei, come Giorgio Faletti, mi è arrivata nel corso della narrazione. Lucas Prandi e Maria Sole, i personaggi terreni, sono in tutto e per tutto creati dalla mia fantasia.

Il romanzo tocca più argomenti: la spiritualità, la famiglia, la musica. Da quale di questi elementi sei partita nella costruzione dell’opera?

Senza ombra di dubbio dalla spiritualità. La storia nasce proprio dal mio desiderio, dopo aver seguito una ricerca legata alla fisica quantistica associata al pensiero positivo, di far incontrare due persone lontane fisicamente ma spiritualmente legate da qualcosa di magico, grandioso e potente, come, per esempio, la musica. Sarà infatti la loro passione per la musica, ma soprattutto per le emozioni che questa scatena a livello emozionale, che Lucas e Maria Sole si incontreranno. La famiglia fa parte degli affetti che vengono a mancare e che porteranno sia Lucas che Maria Sole a non credere più in una vita felice. Sarà il pentagramma scritto nella loro anima che li porterà a ritrovare tutto quello che avevano perduto.

La musica viene vista e vissuta come elemento salvifico: anche nella tua vita ha avuto questo ruolo?

La musica è Dio che ci ricorda che esiste qualcosa nell’universo, una connessione armonica che unisce le creature viventi in ogni parte. La musica è ciò che collega il finito all’infinito, è l’elemento essenziale che mi ha portato a scrivere questo romanzo. Nella mia vita ha avuto un ruolo talmente importante che mi basta sentire un brano per ricordare dove, quando e con chi ero nel momento in cui le note mi sono entrate per la prima volta nell’anima. Tutto il romanzo infatti si svolge nel tempio italiano della musica: il Festival di Sanremo

Quali progetti hai per questo romanzo?

Diffondere il più possibile il pensiero positivo. Insegnare che non esistono le coincidenze, che dobbiamo vivere bene la vita che ci è stata donata per arrivare dall’altra parte con un potenziale di energia tale da essere messo a disposizione di chi ne ha bisogno da questa parte. Ma soprattutto portare il lettore a vivere le stesse emozioni che ho vissuto io mentre scrivevo e raccontavo. Che sono le stesse che Giorgio Faletti mi ha trasmesso nella scrittura.

Parliamo di te: come coniughi la tua parte spirituale e la parte più pragmatica e imprenditoriale?

E’ difficile ma non impossibile. Cerco di vivere il “qui e ora” e prendermi degli spazi dedicati al rilassamento del pensiero e alla meditazione.  Lo faccio la mattina appena alzata. Pratico Yoga ascoltando musica e mi preparo ad affrontare la giornata in modo il più sereno possibile. Non è facile, ma con un po’ di buona volontà e perseveranza si possono ottenere dei grandi risultati.

Tu sei nata a Milano. Quanto ha influito la tua città nella tua vita?

Mi considero una milanese “atipica” perché non amo molto la mia città, proprio perché ha ritmi che non si sposano bene con il benessere psico fisico e la meditazione. Riconosco che è una città che mi ha dato molto, veloce e attiva ma quando ho davvero bisogno di scrivere e ritrovare me stessa mi ritiro nelle Marche dove ho un rifugio immerso nel profumo delle antiche mura augustee e dove posso davvero ritrovare i ritmi necessari al benessere del mio corpo e del mio pensiero.

Hai già nella mente l’idea del prossimo romanzo?

No. In questo momento ammetto di essere innamorata di questo secondo figlio e di godermelo come farebbe ogni madre con il proprio bambino. Sono ancora stupita e orgogliosa dell’interesse che suscita e delle bellissime comunicazioni che mi arrivano ogni giorno dai nuovi lettori. E’ un romanzo che avrò difficoltà a lasciarlo andare per dedicarmi al prossimo. Ma conto, la prossima estate, di rimettermi al lavoro.

Grazie a Stefania Bonomi per questa intervista e per questo romanzo, fonte di ottimismo e di positività, nonostante le innumerevoli difficoltà che ogni persona, con la propria anima, è costretta ad affrontare.

Chiara Consorti – Produzioni Why Not

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