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La collettiva Fenice in mostra all’Artesse Gallery di Roma fino al 2 dicembre

Fino al 2 dicembre 2020 sarà in mostra la collettiva “Fenice” all’Artesse Gallery di via di Ripetta 16 a Roma.
Lo spazio nasce nel 2017 all’interno di un concept (BiSiConcept) pensato come un laboratorio contenitore di creatività e la galleria come luogo di esposizione per artisti indipendenti, dove il filo conduttore è dare voce e visibilità alla visione personale dell’artista sul mondo e del mondo.
Considerando lo spazio di una galleria (dalla stessa origine della sua parola galilaea ‘atrio della chiesa’) come incontro trascendente, i curatori Simona Baldi (proprietaria dell’Artesse Gallery) e Salvatore Sorrentino (l’artista Neirus) hanno pensato di chiamare artisti a rappresentare la trasformazione e le difficoltà di questo momento attraverso il simbolo della Fenice e tutto quello che porta il suo archetipo con sè, nella interpretazione individuale, sociale, metafisica. Si rinasce dalle proprie ceneri solo accettando e diventando la stessa trasformazione che si vuole vivere o perché no anche rifiutare.
 
Ad accostare la maggioranza Pop Surrealist, corrente che conosce bene il volto del mito delle favole e del sogno, artisti di diversi stili e provenienza che garantiranno la pluralità di concezioni e letture.
“ Per il primo evento dopo il lockdown ho pensato ad una collettiva e una co-curatela contro l’isolamento forzato che crea distanze e paure e a un tema che ispirasse reazione e rinascita. Nonostante le continue difficoltà e ricadute che continuano a rincorrerci l’arte è respiro sulle libertà che non possono essere sottomesse” (Simona Baldi).
 
“In una città come Roma, considerata il centro del mondo, una mostra intitolata “Fenice” vuole essere un augurio per il prossimo futuro. Partendo dall’arte, chiamati in questo compito, amici ed artisti affrontano la rinascita ognuno con una sua cifra stilistica.
Ventitré maestri, di diversa nazionalità, si incontrano per esprimere tutta la loro sensibilità attraverso le personali opere”
(Neirus). 
Tra gli artisti che hanno esposto le proprie opere nella suggestiva location, anche Magnolia Gashy, artista italiana di origine albanese che dopo un passato di fotografa sportiva ha iniziato a dedicarsi, con successo, alla fotografia artistica. 
 
 
 
– Le entrate saranno contingentate e saranno mantenuti gli standard anticovid
Si richiede l’uso della mascherina a tutti i partecipanti.
 
 
 
 

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