Interviste

Intervista al cantautore Ricky Ferranti per il singolo “Passano le estati”

Oggi abbiamo il piacere di ospitare Ricky Ferranti che dal 10 marzo è in rotazione radiofonica con “Passano le estati”, il nuovo singolo. Il brano racconta del tempo ineluttabile di un’estate conclusa,del cambiamento e le paure che il tutto si trascina con sé.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

È nata da ragazzino con le tastiere e poi le chitarre acustiche ed elettriche.

stato Hendrix con “Purple Haze” e “Money for Nothing” dei Dire Straits hanno poi segnato definitivamente il mio amore per la chitarra in tutte le sue forme.

Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?

In Italia citerei Bennato e De Gregori e all’estero Knopfler, Hendrix, Dylan

Quanto è difficile emergere oggi nella musica?

È sempre stato complicato. È un mondo particolare con molta offerta e poca domanda.

Oggi forse è più complesso farlo seriamente.

L’ ascoltatore medio ha una cultura musicale molto bassa e questo fa abbassare tutta la qualità della musica.

Quindi per emergere è come se si ricercasse più un bel contenitore che un buon contenuto.

Io consiglio comunque di ricercare la qualità anche a costo di avere una piccola nicchia di mercato.

È uscito il tuo nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo?

“Passano le estati” è un brano nato qualche anno fa. Ho deciso solo ora di farlo uscire con un arrangiamento acustico che smorzasse il tono malinconico del testo.

E’ un testo in cui mi ritrovo ciclicamente, nel senso che ci sono periodi in cui sento maggiormente lo scorrere del tempo.

Scrivere per me è comunque una catarsi e scrivere del tempo che passa mi fa sentire meglio.

Quanto c’è di autobiografico nel brano?

È un brano introspettivo e quindi molto autobiografico.

Quali saranno i tuoi prossimi passi discografici?

Finire i Brani che formeranno il nuovo Album di cui “Passano le estati” rappresenta il primo singolo

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