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Intervista a Duccio Venturi Bottier, collezione 2019

 

 

 

Scarpe, oggetto del desiderio…..queste rappresentano una sorta di marchio che parla di noi, un imprinting, rispecchiando sogni e interpretazioni della realtà e le nostre scelte individuali, il piede è, psicologicamente, il mezzo di trasporto per antonomasia e quindi scegliere una scarpa è scegliere di essere autonomi; e da un punto di vista sociologico il prof. francese Jean Servier sosteneva che “camminare con le scarpe significa prendere possesso della terra”, facendo riferimento ad antiche tradizioni della Grecia, dell’ antico Oriente e dell’ Africa settentrionale, ecco dunque la spiegazione inconscia del perché vogliamo fortemente le scarpe, è per acquisire indipendenza, sentirsi indipendenti.

 

Le donne le amano, tanto da sfiorare il feticismo. Scarpa e piede, entrambi “oggetti erotizzanti” possono sedurre e irretire molto più che la nudità. Sulla base della interpretazione fallica del piede data da Freud e Jung, la scarpa sarebbe il simbolo erotico al femminile: verrebbe “calzata” dal piede, che “la risveglia e quindi la attiva”.

E dunque……DUCCIO VENTURI BOTTIER, il designer che realizza capolavori da indossare, un brand che vuol dire ricerca, artigianalità, eccellenza….ed è nella creatività in cui Duccio Venturi ha sempre creduto e cercato, nato da una famiglia di imprenditori della calzatura e poi un percorso di intense collaborazioni con le più note maison di moda ed haute couture italiane e non come Cadette, Franco Moschino, Thierry Mugler e Sergio Rossi, e poi i primi passi con un proprio brand, Duccio Venturi Bottier, in quanto Venturi ha perfettamente compreso che, anche se l’abito può essere low cost o meno appariscente, sono proprio le scarpe che rimangono il vero accessorio fashion, la donna che si riappropria della propria femminilità, “ritorna sui tacchi” e torna ad essere l’oggetto del desiderio che fino dal Medio Evo è sempre stata.

Duccio quali sono le caratteristiche che definiscono un brand di lusso come il tuo?

Il Lusso è non essere né moda né tendenza ma libertà. Io non faccio tradizione e tendenza, ma invento la liberà, io voglio raccontare, le mie calzature sono uno, cento, mille racconti, di attimi, di emozioni, di notti stellate, di passi insieme tenendosi per mano….Per me la definizione è nella qualità, unicità, rarità, componente emozionale e beneficenza.

Quando si pensa alla parola lusso la mente vola a ville da sogno e yatch da film, ma cos’è il lusso nella vita di tutti i giorni?

Si può trovare il lusso in qualsiasi categoria. Lusso non è sinonimo di costoso, ma di raro. Per me è arte, anzi, è la migliore tra tutte le forme d’arte. Un oggetto è di lusso se suscita emozioni e piacere, e si differenzia dagli altri oggetti per la sua unicità.

 


Duccio, cosa suggerisce per la prossima collezione 2019?

Per questa estate caldissima io suggerisco le flat, perfette con i caftani e con gli short, ma sto preparando la collezione SS 2019 che presenterò a Parigi dove sarà una completa inversione di tendenza, vedo la mia donna con i tacchi, la voglia di una moda che nasce dall’antico istinto di apparire, esibire affermando la propria identità differenziandosi dagli altri, una moda non banale che esprima le calzature Duccio Venturi Bottier, allo stesso tempo, effimere come un gioco…….ma eterne.

 

www.duccioventuri.com

press: cristina vannuzzi

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