Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Venendo al mondo.
Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
Battiato, Neil Young, Pink Floyd, Nirvana, Placebo, Smashing Pumpkins, ecc ecc
Quanto è difficile emergere oggi nella musica?
Dipende da cosa si intende con il verbo emergere e da come si pesa la “popolarità” di un artista. Per me emergere vuol dire riuscire a trovare persone che si legano a doppia mandata al tuo modo di esprimerti e di comunicare tramite l’arte, senza quantificare. Il problema del mondo artistico di oggi è proprio quello di rincorrere questa emersione e, molto spesso, perdere il gusto di fare qualcosa per indole e non per moda o per compiacere.
È uscito il tuo nuovo disco. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo?
Il disco parla di amore in tutte le sue sfaccettature, parla di bellezza, del potere evocativo e ispirazionale della natura, parla delle stagioni della vita che regalano il perpetuarsi dell’esistenza. Il titolo l’ho scelto per caso, aspettando che lui giungesse a me col suo tempo. Stavo passeggiando in montagna con la mia ragazza, verso un rifugio, a un certo punto ho fermato il passo, mi sono girato verso di lei e ho esclamato serafico: “Rifugio!”. Ci siamo guardati e abbiamo annuito entrambi. Avevamo il titolo.
Quali saranno i tuoi prossimi passi discografici?
Datemi il tempo di godermi questo (ride).